5 August 2012

Noa's concert in Taormina (Italy)







TAORMINA - Scende e risale le ottave con leggerezza, Noa, anche quando parla. Gorgheggia pure per dire che quel modo di cantare non fa per lei, perché "I don't like bravura". Una leggerezza di calviniano concetto è la sua, che culla l'orecchio mentre lo accompagna giù e su per il mediterraneo, senza esercizi di stile né ghirigori. Per farlo approdare così al Teatro antico di Taormina: "Such an amazing place, a great honour". Stasera sarà lì infatti, a chiudere questa edizione 2012 dell'Horcynus festival, l'annuale evento per il mediterraneo proposto dal Parco letterario Horcynus Orca di Messina (la rassegna musicale è curata dall'ex Cunzertu Giacomo Farina). 

Lì dove ha già cantato, quel posto "fantastico" dove ritornare è un "grande onore". Perché la Sicilia le ha aperto la strada dell'Italia, è qui che ha suonato per la prima volta  (a Catania e Gibellina) e il catanese Pompeo Benincasa "È il mio manager da 20 anni, ormai". 

Chiacchierare con Noa, l'ormai amatissima cantante yemenita, è come un massaggio dell'anima. Un linfodrenaggio che riattiva la circolazione e sposta di qualche gradino più in alto la fiducia. Ma la voce non è nulla, "Non è che un vascello", dice lei. Trasporta messaggi, emozioni, come una mano che scioglie grumi di ritenzione, riapre vene ostruite. Lei ci riesce così. Una dote che neanche sapeva di avere: "A dieci anni scrivevo musica, poesie, non avrei mai pensato di cantare". Poi si ritrova a dormire con un fucile sotto il cuscino: "E tutto cambia". Già, perché dagli Stati Uniti dove era cresciuta con la famiglia lì emigrata, torna in Israele, suo Paese d'origine, ed è costretta a due anni di servizio militare. Ma la vita è questa, e il momento più duro diventa una rinascita: "Sono entrata a far parte della banda musicale dell'esercito", racconta, ed è stato così che altri si sono accorti del suo talento. 
Da lì sale sul vascello della sua voce per tradursi in tutto il mediterraneo e nel mondo. Senza quasi alcuno sforzo. Perché lei quella voce non l'ha nemmeno allenata: "Ho fatto per qualche tempo delle lezioni con un'insegnate 90enne meravigliosa, più che altro parlavamo di filosofia. Di tecnico ho imparato solo un po' di respirazione, tutto qua". Così naviga nel mondo lei, e di quel mondo ritaglia un pezzetto e lo espone alla luce: "In Italia è tutta un'altra cosa, qui non è solo una questione di apprezzamento e rispetto: but just love". 

Sente nello stivale di essere amata e lei s'abbandona con "lots of unusual gestures": "In Italia faccio cose che non farei, per esempio io sono una songwriter, scrivo i testi e compongo, diciamo che sono più attiva nel processo creativo che porta alle mie performance". Così solo al bel Paese concede eventi insoliti, come quello di cantare per Benigni e Piovani, pur scrivendo il testo della colonna sonora della Vita è bella. Ma non solo, dice: "Non sono neanche una folk singer". La musica popolare non è nelle sue corde, eppure in questa serata taormninese viaggerà attraverso la tradizione musicale  napoletana". Accanto a lei e l'immancabile Gil Dor, infatti suoneranno i napoletani Solis String Quartet per proporre al pubblico siciliano brani come Santa Lucia lontana. "In questi testi ritrovo quella cultura dell'immigrato comune a tutto il mediterraneo e al mondo: così vicina a me e la mia famiglia. Quella sorta di idealizzazione del luogo da cui si è andati via, i miei genitori, per esempio, una volta negli Stati Uniti non importava loro cosa l'America avesse da offrire, quel che avevano lasciato era l'unico posto agognato".  Così per Napoli, per l'Italia che sono way beyond... lei fa eccezioni che non regala altrove. "È importante parlare di immigrazione, perché la gente è spinta al miglioramento delle proprie condizioni di vita, non intende accettare il disagio e si arma di tutto quel che può per raggiungere un altro "stato" del'esistenza". Si, perché con la voce scodinzola negli abissi: "Il mio lavoro è centrato sul significato e la profondità. Ho realizzato molto presto che non prendere una posizione sui conflitti che riguardano Israele e Palestina sarebbe stato come affondare la testa nella sabbia, e cioè sarebbe stato perlomeno ridicolo". Una musicista scomoda: "Not an easy artist to sell". Un'artista non facile da vendere, così si considera la cantante de La vita è bella. E continua: "Non sono più gli anni '60, quando ad artisti come Jaen Baez, Paul Simon, Joni Mitchell (artisti che mi hanno formata) veniva addirittura richiesto un impegno politico. Adesso è tempo di superficialità". Così, in contrapposizione a questi tempi lei veste il ruolo di intellettuale: "Io e David Grossman mio caro amico ne parlavamo proprio pochi giorni fa. Ci chiedevamo se riuscissimo a parlare con qualcun altro che non fossero le persone che già ci amano. Se riuscissimo a raggiungere persone che sono lontane da noi e dialogarci: non avevamo e non abbiamo una risposta, né io né lui, ma non significa che non continueremo a provarci". Anche di fronte alle contestazioni: "È successo durante un concerto in Spagna, ma accade spesso, che manifestanti pro Palestina mi attacchino. Sono persone che non sanno che io condivido le loro opinioni e questo è inaccettabile. Il problema principale è che si guarda al mondo in bianco e nero. L'umanità è un'altra cosa. Il mio caro amico, Michael Melchior (rabbino e attivista pacifista, ndr) è per me l'esempio, i suoi sforzi per la pace tra il popolo palestinese e il nostro non hanno subito arresti neanche durante la malattia del figlio. E nel peggiore dei momenti un gruppo di Hamas l'ha chiamato per fargli sapere che si trovavano a La Mecca a pregare per suo figlio, il figlio di un rabbino. Perché la pace si raggiunge col rispetto e con l'attenzione. Non coltivando la paura, la vedentta, la rabbia". E prima o poi si tocca il punto di ebollizione: "Niente resta così com'è, come in Egitto per il quale in questo momento nutro molta speranza, anche in Sicilia si raggiungerà quel punto di non ritorno, ne sono certa".
(05 agosto 2012)





MESSINA - Noa sarà in concerto il 5 agosto, al teatro Antico di Taormina, dove presenterà "Noapolis". Si tratta del suo ultimo album, uscito l'anno scorso, interamente dedicato alla canzone napoletana. In "Noapolis" l'artista israeliana è accompagnata da Gil Dor e dai Solis String Quartet. Noa è un’artista profondamente impegnata nell’utilizzo della musica come strumento di riavvicinamento fra popoli in conflitto, con particolare riguardo alla tragica questione mediorientale. 






DEBUTTO - Le sue canzoni sono fortemente influenzate dall’ambiente israeliano, con le sue contraddizioni (come l’avere le radici ai due lati del mare, sia nel paese della diaspora, sia in Israele), i suoi dolori (la guerra, il terrorismo) e le speranze.Nel 1991, insieme a Gil Dor pubblica "Achinoam Nin and Gil Dor Live", seguito nel 1993 da Achinoam Nini Gil Dor" - un'antologia di poesie degli autori ebraici Leah Goldberg e Rachel arrangiate in musica – che riscuote in patria un enorme successo. Sempre nel 1993 Pat Metheny, già insegnante di musica di Gil Dor, porta il duo negli Stati Uniti, dove per la Geffen esce, l'anno successivo, "Noa", debutto internazionale della cantante. GENES&JEANS - Roberto Benigni la sceglie per cantare Beautiful That Way, tema principale della colonna sonora del suo film La vita è bella, scritto da Nicola Piovani. "Calling" è il secondo album inciso per la Geffen. Blues Touches Blue viene invece pubblicato nel febbraio del 2000. Now esce a due anni di distanza, seguito da Noa Live (2005) e da Napoli-Tel Aviv (2006), entrambi realizzati in collaborazione con il Solis String Quartet di Napoli. L’ultimo lavoro è Genes&Jeans del 2008, ispirato alle canzoni yemenite della sua giovinezza.








a decima edizione della manifestazione si chiude con un evento speciale: "Noapolis", il concerto della cantante di origini israeliane a Taormina, domenica 5 agosto alle 21.30. Il riconoscimento le verrà consegnato per il suo impegno nella promozione del dialogo fra Israele e i paesi arabi e nel riconoscimento dei diritti delle donne in Medioriente.

La decima edizione dell'Horcynus Festival si chiude con un evento speciale: "Noapolis", il concerto della cantante di origini israeliane Noa, al Teatro Antico di Taormina, domenica 5 agosto alle 21.30.
Nell'edizione del Festival dedicata a Israele e alla cultura ebraica, Noa riceverà il "premio Horcuynus Orca 2012" per il suo impegno nella promozione del dialogo fra Israele e i paesi arabi e nel riconoscimento dei diritti delle donne in Medioriente.
Noa si esibirà in un omaggio alla musica popolare napoletana e in una selezione del suo repertorio tradizionale, accompagnata dal quartetto d'archi napoletano "Solis String Quartet" e, come di consueto, da Gil Dor alla chitarra.
Nata in Israele da genitori yemeniti, Noa cresce negli Stati Uniti, dove studia danza nella scuola diMartha Graham. Tornata in Israele, incontra il chitarrista Gil Dor, fondatore della "Rimon School" di Tel Aviv. Comincia così la sua carriera nella musica, ma è nel 1992 che viene invitata per la prima volta fuori da Israele, in alcuni festival in Sicilia. Il successo riscosso all'estero convince Pat Metheny a produrre il primo album internazionale di Noa. Nel '94 Noa è la prima cantante ebrea ad esibirsi di fronte a un pontefice, Papa Giovanni Paolo II, in Piazza San Pietro, dando così un'impronta definitiva alle sue idee politiche – manifestate in più occasioni – sulla nascita di uno Stato Palestinese.
Il suo impegno a favore del dialogo tra l'Occidente e Israele continua sulla strada dell'arte. Nel frattempo, pubblica nuovi album e incide brani di colonne sonore per il cinema, come il tema del film "La vita è bella", per il quale collabora con Nicola Piovani. Negli anni ha collaborato con nomi celebri della musica: da Quincy Jones Sting, da Stevie Wonder Santana. Da dieci anni collabora con il gruppo italiano "Solis String Quartet", con il quale ha affrontato i tour europei. Dal 2003 è ambasciatrice Fao nel mondo.
È del marzo 2011 il suo ultimo album, "Noapolis", un omaggio alla canzone napoletana d'autore, dalle villanelle del '400 a Roberto Murolo.

Nelle foto: in alto un primo piano della cantante di origini israeliane Noa, che in basso è accompagnata dal quartetto d'archi napoletano "Solis String Quartet" e da Gil Dor alla chitarra.

di Francesco Straface (04 Agosto 2012




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