Anything about Israeli Singer Achinoam Nini (Noa), This blog is a continuation of the project to create Data Base about Noa's career called "Noa's Museum". (You can find information about it on www.noasite.net) All the material published on Noa's Museum is exclusively owned by the authors of the pictures, articles, websites and are used with no intention of infringement of copyrights and without any commercial purpose.
10 February 2005
Noa's concert in Torino (Italy)
8 February 2005
Noa's concert in Sassari (Italy)
Il canto ecumenico di Noa, mirabile concerto della cantante israeliana
tutto esaurito il teatro Verdi di Sassari per un pubblico incantato nel trasporto emotivo.Accompagnata alla chitarra dallo storico partner Gil Dor, dalle eccezionali percussioni di Zohar Fresco, l’artista canta e balla per circa due ore. Scherza alternando un ottimo italiano. Spettatori coinvolti nello show con cori e battiti di mani. Finale sorpresa: duetto in sardo con Andrea Parodi
|
Noa, un canto per la pace
Martedì 8 febbraio,al Teatro Verdi di Sassari il concerto della cantante israeliana. Un ponte ideale di solidarietà che avvicini il dialogo fra i popoli, in un terreno comune di civiltà. Oltre la musica, l’impegno per la giovane ambasciatrice d’umanità SASSARI – Un incontro dalla portata superiore le atmosfere sonore, in ogni modo uniche, nella qualità della sua voce cristallina. Achinoau Nini, per tutti Noa, canterà la sua speciale testimonianza a favore del dialogo tra i popoli, martedì otto febbraio al Teatro Verdi di Sassari con inizio alle ore ventuno. Lo speciale concerto, unico evento dell’anno, replicato in Italia a metà aprile in tre sole date (il 16 e 17 presso l’Università de La Sapienza di Roma; il 18 a Perugia con il maestro Nicola Piovanni), è presentato nel terzo appuntamento della rassegna concertistica sassarese 2005, promossa dalla Cooperativa Teatro e/o Musica. «Mi sono formata a New York, ma non potrei mai vivere lontano da Israele. L’amore è la fonte del mio canto». In questa dichiarazione, tratta da una recente intervista a M. Caveggia, è sintetizzata la vita, il messaggio strettamente legato alla vicenda personale, a quella del suo popolo, cantato dalla colomba world music, voce d’Israele. Noa nasce a Tel Aviv nel 1969 da genitori originari dello Yemen. Trasferitisi i nonni in Israele, qui nel 1920 erano nati i suoi genitori, con i quali all’età di un anno era emigrata a New York nel Bronx per rimanervi sedici anni. All’High School, all’età di quindici, incontra l’unico grande amore della sua vita, l’attuale consorte, un medico pediatra sposato otto anni fa. Una crisi d’identità, il richiamo della terra natia la richiama a Tel Aviv a diciassette anni. Pur di rimanervi, completerà gli studi alla Riman School e assolverà i due anni di servizio militare, obbligatori per entrambi i sessi, in Israele. L’incontro artistico (ai tempi della scuola americana) con Gil Dor chitarrista suo mentore, allievo e collaboratore di Pat Metheny, ne segna la svolta in carriera. Dopo una raccolta di brani in lingua ebraica, il primo album che la lancia oltre i confini di casa, “Noa” edito nel marzo1994. Nell’ottobre dello stesso anno, canta l’”Ave Maria” in Piazza San Pietro. Ad ascoltarla, oltre centomila persone insieme al Papa. E’ testimone oculare il quattro novembre del ’95, del tragico assassinio di Yitzhak Rabin. La sua esibizione in piazza dei re d’Israele a Tel Aviv, precede immediatamente la mano omicida di Yigal Amir. La sua produzione, originariamente molto americana, s’integra nelle melodie orientali, intrise di danze arabe, accompagnate da percussioni etniche e strumenti a fiato. Del vasto repertorio, brillano alcune perle. “Beautiful that way”, colonna sonora de “La vita è bella” di Benigni, “Shalom”, un augurio per una vita che escluda odio e pregiudizio. Le frequenti partecipazioni con artisti palestinesi, (Nabil Salameh, Mira Awad) testimonia il desiderio di dialogo e conciliazione perseguito da Noa. Non una pacifista dell’ultima ora testimonial di slogan o fazioni politiche. L’ultimo disco, “Now”, risente gli effetti della maternità. Il primo anno di vita del suo Ayehli (in lingua cherokee traduce “la mia altra ala”), significa una speranza. Avere fiducia anche dopo l’undici settembre, soprattutto che sia vicino il giorno nel quale Palestinesi e Israeliani si parleranno senza bombe e rancori, titolari entrambi di un proprio stato riconosciuto e rispettato da tutti. Un desiderio professato da molti, dove la musica può esserne veicolo formidabile. Con la voce di Noa sembra più facile Sassari – Teatro Verdi martedì otto febbraio 2005 ore 21.00 |
Tre quarti di concerto scivolati via. Si suona ancora. Tredicesimo pezzo in scaletta: Child of man, vibrato brano etnofolk di ascendenza ritmica orientale. Sono le 22,25. E come all'improvviso, ecco l'imprevisto che non ti aspetti. Salta la corrente elettrica in sala. Buio tutt'intorno, il silenzio è assordante, l'imbarazzo pure.
Il tempo di un batter di spallucce e nel crepuscolar della sala già si ode, in una inattesa versione unplugged, una intensa, elegiaca, interpretazione di un classico della melodia napoletana e pure italiana, la serenata Torna a Surriento dei fratelli De Curtis: "Vide 'o mare quant'è bello/Spira tantu sentimento". Pochi minuti. Uno, due, tre. E ai primi barlumi di luce in sala, te la vedi lì, ai bordi del proscenio - corpetto di raso rosso, cascata di ricci castani e sorriso giulivo - a risollevare, con la forza di un canto che è emozione, il sipario su una serata più che mai straordinaria. Come la sua protagonista, che di nome fa nientemeno che Noa. Regina del canto yemenita, certo. Interprete di fama mondiale, anche. Ma pure l'artista più completa per vocalità, tecnica ed espressività scenica tra le tante passate sotto i riflettori del Politeama sassarese, almeno negli ultimi due lustri. Ed è così che il concerto di martedì sera al Verdi di Sassari, promosso (e fortemente voluto) dalla cooperativa Teatro e/o Musica, si è presto trasformato in qualcosa come un recital-evento. Cento e più minuti di musica per palati fini, e non solo. Ottocento e più spettatori catturati da quella voce cristallina, quasi soffiata nel vetro, che spira con aerea lievità in un ampio ventaglio di brani sospesi tra composizione e improvvisazione, tradizione e modernità: musica dai forti accenti virtuosistici, ricca di effetti pirotecnici e carica di intensa creatività interpretativa ed espressiva. Una girandola di timbri e colori capace di esaltare il mosaico di ritmi e melodie meticcie nate dalla combinazione tra oriente e occidente, al confine tra mimetismo musicale e tradizione orale. In un inedito esperanto sonoro un po' ebraico un po' yankee. Beautiful voice, beautiful song. Ed ecco allora, in un unico avvolgente set acustico, diciotto brani vecchi e nuovi per un repertorio dal sapore amarcord, da Mishaela e Wild Flower del 1994 a Today e Motor Lullabies, track dall'ultimo album Now del 2002, passando per Eye in the sky, cover dell'omonima partitura di Alan Parson, e, al terzo acclamato bis, Beautiful that way, tratto dalla colonna sonora del film campione d'incassi La vita è bella di Roberto Benigni. Ballate urgenti, spesso ritmate, adagiate come una brezza sottile soffiata dalle turgide labbra della terra, sul lieve tessuto armonico che accompagna le ricche trame strumentali e le ancestrali melodie fiorite dalla chitarra di Gil Dor e dalle percussioni del polistrumentista Zohar Fresco. Geniale l'uno, magistrale l'altro. E poi c'è Noa, grande ed ancora di più. Capace di tutto ed ancora di più. Una voce che è già canto e melodia. Un po' soprano un po' contralto. Notevole nel registro degli acuti, sopraffina nelle note filate e poi dinamica ed eclettica per coloritura timbrica, così istrionica nel passare dal registro grave al sovracuto e nel generoso incedere delle note tenute. Semplicemente perfetta. E, ad epilogo della performance, spazio anche per un set che profuma di special guest: Andrea Parodi, salito sul palco per consegnare a Noa il premio Eleonora d'Arborea, va ad intonare con la cantante una inedita versione di Non potho reposare. Piccola gemma in una serata da incorniciare. E con una dedica particolare: "Sassari, shalom shalom". Che in ebraico vuol dire pace, ma non solo per chi, l'ebraico, lo confessa. |
6 February 2005
4 February 2005
Noa's concert in Cannes (France)
February 4th -- Cannes, France
Concert Manu Dibango & Noa & The Solis String Quartet Venue: Grand Auditorium Time: 8.30 pm. Tickets at: Billetterie du Palais des Festivals et des Congrès (From monday to saturday from 10H to 19H= Phone: 04 92 98 62 77 Tickets on line: http://www.semec.com/billet.htm Tickets: from 20 to 28 euro. |