7 May 2012

Noa's concert in Verona, Italy


Bisogna guadare da lontano per capire il valore di quello che si ha vicino. «Se penso alla situazione non certo positiva del mio Paese, Israele, mi assalgono tristezza e sconforto», ha spiegato l'altra sera al teatro Filarmonico la cantante/musicista Noa, durante il suo concerto a favore del Fondo per l'Ambiente. «Ma quando penso all'Italia, mi torna la speranza perché vedo la bellezza del vostro Paese. Lo so che voi italiani, che ci vivete da sempre, vedete i lati negativi. Ma io, da israeliana, ne apprezzo le cose belle, la natura e l'arte. E per questo voglio ringraziare il Fai che protegge questa mia bella Italia, quella che considero la mia seconda patria». Lo spettacolo di Noa al Filarmonico si racchiude in queste parole che possono essere applicate a tutto il nostro immenso (sì, se ci pensate è così) patrimonio artistico, canzone napoletana compresa. E senza dimenticare le implicazioni storiche sociali. Perché nel salotto buono di Verona, come chiamano in tanti il Filarmonico, un'artista del Medio Oriente è venuta a ricordarci che dobbiamo apprezzare prima e curare poi una tradizione artistica di valore emozionale incommensurabile. Non ci sarebbe nemmeno bisogno di spiegarlo: basta ascoltare Noa che intona I' te vurria vasà per arrenderci alla sua voce particolare ma soprattutto alla straziante portata emotiva della canzone. Logico che un disco come Noapolis, da cui sono tratte molte canzoni (come Era di maggio, Fenesta vascia) presentata l'altra sera, l'israeliana l'abbia inciso con il partenopeo dei Solis String Quartet, sul palco del Filarmonico con il chitarrista maestro Gil Dor. Noa ha commosso tutti quando ha ricordato la sua famiglia, emigrante due volte, dallo Yemen a Israele e poi a New York, prima di eseguire la struggente Santa Lucia luntana («Partono 'e bastimente pe' terre assaje luntane...») e ricordare, con il suo canto che anche noi, soprattutto noi italiani, siamo stati nell'ultimo secolo un popolo di migranti. Il suo set, oltre a ricordare le nostre radici culturali, ha spiegato in musica la comunanza dei popoli e la labilità dei confini: canzoni yemenite, brani israeliani per bambini cantati come fossero romanze, parole arabe in strofe israeliane, titoli come Mishaela e Shalom shalom, suoni dell'Italia del Sud e del flamenco (davvero notevole come strumentista Dor - ascoltare la sua chitarra acustica è un concerto nel concerto…) e un'Ave Maria, concessa come ultimo bis (dopo l'hit Beautiful that way da La vita è bella, immancabile), in cui fluiscono latino, inglese, ebraico, in un mix di lingue dove non s'avvertono differenze.  Due solo le note meno che positive della serata: il Filarmonico mezzo vuoto (ma ci aspettiamo che qualcuno dica che era mezzo pieno…) e l'acustica non eccelsa (perché non pensare a un'amplificazione che tenga presente la struttura del teatro e la posizione del pubblico?).
Giulio Brusati








La cantante israeliana Noa
Occidente e Medioriente, Napoli e Tel Aviv, il Mediterraneo e New York, l'Italia e Israele. La musica di Noa avvicina popoli, continenti e luoghi, e lei è l'artista perfetta per rappresentare il Fondo Ambiente Italiano che stasera utilizzerà il teatro Filarmonico (dalle 21 in poi) per uno spettacolo di raccolta fondi. Noa si esibirà con il musicista jazz Gil Dor e il Solis String Quartet. Ci sono ancora biglietti disponibili: per informazioni e prenotazioni: FAI 02.467615237, numero verde 800 907080. Per il circuito prevendite online visitate www.helloticket.it e www.vivaticket.it.


Noa, lei questa sera si esibirà per il Fondo che tutela il paesaggio e il patrimonio ambientale italiano. Cosa le piace dell'Italia?
Il vostro Paese è magia pura. Amo così tanti luoghi dell'Italia che non saprei dirne solo uno: la Sicilia, la costiera amalfitana, Capri, Roma, il Salento, Aosta... Ma la vera gemma per me è Panarea, dove negli ultimi anni trascorro sempre le vacanze. Mi sono innamorata di quest'isola.


Marvin Gaye in Mercy mercy me, nel capolavoro anni '70 What's going on, è stato tra i primi artisti pop a usare la parola ecologia in una canzone. C'è qualcosa del genere anche nel suo repertorio?
Ah, quanto amo Marvin Gaye! E quella canzone mi piace moltissimo. Non ho mai scritto nessun brano che tratta direttamente della cura dell'ambiente ma ho una forte passione per la natura, sia nel mondo fisico che in quello spirituale. In Israele sono coinvolta nelle attività di molte importanti organizzazioni che combattono per difendere il paesaggio della nostra nazione. E da sempre porto i miei tre figli in mezzo alla natura e cerco, con lunghe escursioni, di far crescere anche in loro l'amore per il mondo naturale.


Lei nel 2011 ha pubblicato l'album Noapolis, nel quale ha affrontato in napoletano brani famosi della canzone classica partenopea. Ma quanto dista Napoli dalla sua città natale, Tel Aviv, dal punto di vista musicale e non solo?
Non molto. Queste due città hanno molti elementi in comune: il ritmo e il dramma della vita, la malinconia e la poesia, la purezza e il dolore, la diversità e la bellezza, il sarcasmo e la profondità della gente.


Verona è una città diversa, anche se il mito su cui poggia, quello di Giulietta e Romeo è universale, no? Potrebbe essere la metafora di... che cosa?
La storia di quei due amanti è eterna: l'amore contro tutto e tutti, il sentimento che supera gli ostacoli, un amore che arricchisce ma alla fine distrugge. Forse è la metafora di tutti quei giovani che sono sacrificati sull'orrido altare della violenza e della guerra per poter otterene la pace e la sicurezza per gli altri...


Nel suo show di stasera ci sarà posto per canzoni d'amore? Come sarà la scaletta?
Al Filarmonico ascolterete una rassegna delle mie migliori canzoni e alcune selezioni dal disco Noapolis. Con me ci sarà Gil Dior, mio maestro da 22 anni, da quando ci siamo incontrati alla Rimon School of Music. Lui ed io siamo una vera squadra: componiamo, arrangiamo e suoniamo insieme. Ma soprattutto sogniamo le stesse cose. Sono stata fortunata a incontrarlo. E poi con me ci saranno i musicisti del Solis String Quartet: Vincenzo Di Donna (violino), Gerardo Morrone (viola), Luigi De Maio (violino) e Antonio Di Francia (violoncello). E ci sarete anche voi, perché siete tutti invitati.
Giulio Brusati

COSTO DEL BIGLIETTO Iscritti FAI da 18 a 70 Euro; non Iscritti FAI da 20 a 80 Euro Per informazioni e prenotazioni: FAI – tel. 02.467615237 AMIT – Numero Verde 800 907080 Circuito prevendite VIVATICKET www.helloticket.it e www.vivaticket.it



Concerto straordinario di raccolta fondi a favore del FAI per la tutela e la valorizzazione dell’arte e della natura italiane NOA con GIL DOR e il SOLIS STRING QUARTET
Il Teatro Filarmonico di Verona regalerà un’incantevole cornice per un progetto musicale dal respiro internazionale che vedrà esibirsi, lunedì 7 maggio 2012 alle ore 21, la celebre cantante israeliana Noa accompagnata dal chitarrista Gil Dor e dal Solis String Quartet a favore del FAI – Fondo Ambiente Italiano.
Un evento imperdibile che permetterà di dedicare una serata musicale alla raccolta fondi per la tutela e la valorizzazione dell’arte e della natura italiane. Questo straordinario sodalizio musicale offrirà la possibilità di ascoltare le intense melodie di questa magnifica artista, capace di mescolare armoniosamente jazz, rock e suggestioni mediorientali. Da sempre sensibile al tema della pace e dei diritti umani, Noa ha partecipato a numerosi eventi che testimoniano il suo impegno sociale e in quest’occasione offrirà la sua incredibile voce per sostenere concretamente il FAI nella sua missione di tutela dell’arte, della natura e del paesaggio italiani. Verranno proposti numerosi brani del repertorio di questa poliedrica artista, arricchiti dalla presenza del chitarrista Gil Dor e del Solis String Quartet. Questo eccezionale connubio artistico assicurerà una serata caratterizzata da una lettura musicale assolutamente creativa e inedita che saprà coinvolgere emotivamente il pubblico. Il FAI ringrazia per il sostegno BNL – Gruppo BNP Paribas e per la preziosa collaborazione alla realizzazione dell’evento l’Accademia Filarmonica di Verona. Con il Patrocinio di Comune di Verona e Provincia di Verona. Si ringrazia inoltre Serate Musicali - Milano.
Noa
Noa debutta sui palcoscenici di tutto il mondo nel 1994 con la pubblicazione del suo primo album internazionale, intitolato “Noa”. Nello stesso anno, è la prima cantante di religione ebraica a esibirsi in Piazza San Pietro, alla presenza del Papa e di oltre centomila persone: la sua performance testimonia la ripresa delle relazioni diplomatiche tra lo Stato Vaticano e Israele. Nel 2000 si esibisce al Festival di Sanremo con il brano “Beautiful That Way”, tema portante del film pluri-premiato agli oscar “La vita è bella” di Roberto Benigni. Chitarrista di talento e fama internazionale, Gil Dor, collabora con Noa dal 1989, anno del loro primo incontro. Il Solis String Quartet nasce dall’incontro magico in terra napoletana di quattro compositori e arrangiatori: Vincenzo Di Donna (Violino), Gerardo Morrone (Viola), Luigi De Maio (Violino) Antonio Di Francia (Violoncello).

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