La Fondazione Ravello, riserva l’ennesima chicca della sua programmazione che va ad impreziosire la lunghissima serie di appuntamenti del “Ravello Dieci\12”, il progetto di destagionalizzazione curato dall’ente di via Wagner e finanziato da fondi europei. Alla lunga serie di artisti che quest’anno hanno calcato il palco dell’Auditorium Oscar Niemeyer (tra questi: Anna Tifu, Cesare Picco, Enrico Dindo, Michele Riondino, Max Gazzè, Paolo Villaggio, Gaetano Curreri, la Duke Ellington Orchestra), si aggiungono quelli di Noa, Peppe Servillo e Gil Dor, protagonisti, assieme al Solis String Quartet del concerto di Capodanno (Auditorium Oscar Niemeyer, ore 18).
Dopo aver portato le melodie napoletane in tutto il mondo, Noa propone a Ravello un’antologia dei suoi brani più affascinanti, scritte tra il 1992 e il 2008, per la prima volta arrangiati per quartetto d'archi, chitarra acustica e voce. Questo lungo viaggio lungo le sponde del Mediterraneo approderà inevitabilmente anche alle canzoni di “Noapolis” (l’album inciso, di recente con i Solis String Quartet), affascinante terreno di confronto con Peppe Servillo, artista legato a propria volta all’eclettico ensemble d’archi. In un incontro del tutto inedito, la voce degli storici Avion Travel si misurerà con quella di Noa e per la prima volta la cantante israeliana affronterà una parte del proprio repertorio insieme ad un interprete napoletano. Vero è che, in passato, Noa ha duettato già con Massimo Ranieri, ma solo per una canzone e non nel contesto di un intero concerto. Questo Capodanno a Ravello, dunque, racchiude due prime assolute: la proposizione, con nuovi arrangiamenti, del repertorio di Noa a partire dalle origini, e la presenza significativa di Servillo soprattutto (ma non solo) in relazione a quella parte di programma dedicata a Napoli. Il Solis String Quartet si pone come collante perfetto tra i due, avendo realizzato i progetti “Noapolis” con Noa e “Spassiunatamente” con Peppe. L’incontro, tuttavia, è stato reso possibile soprattutto dalla grande ammirazione che Noa nutre nei confronti di Servillo (certamente ricambiata) e dall’interesse suscitato dall’approccio nuovo e originale con il quale il cantante affronta l’universo classico napoletano. È giusto ricordare che, in venti anni di concerti in Italia, Noa aveva finora condiviso il palco, se non per un’unica canzone, con pochissimi artisti, come Nicola Piovani e i Radiodervish. Un altro aspetto che rende unica la data di Ravello.
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