Il festival Ravenna Jazz torna nella suggestiva scenografia della Rocca Brancaleone. Tra le mura della rocca si sono svolte le più emozionanti edizioni dello storico festival ravennate e ora, dopo una decina di edizioni autunnali in teatro, Ravenna Jazz torna nella sua 'casa' all'aperto, dal 16 al 18 luglio, per la sua trentanovesima edizione, un numero che lo pone sul podio dei festival jazz italiani più longevi.
A sottolineare questo ritorno, Ravenna Jazz chiama a raccolta alcune stelle del jazz internazionale che già hanno legato il proprio nome a quello del festival, calcando proprio il palcoscenico della Rocca Brancaleone. Star dell'edizione 2012 saranno il pianista Brad Mehldau (il 17 luglio, con il suo celeberrimo trio) e la cantante israeliana Noa (che il 16 luglio inaugurerà il festival con il suo progetto "Noapolis"): entrambi furono protagonisti dell'edizione 1999 di Ravenna Jazz. A rinforzare la proposta jazzistica, il 18 luglio arriverà poi la tromba di Tom Harrell.
"NOAPOLIS"
NOA sings NAPOLI
feat. Noa, Gil Dor & Solis String QuartetNoa - voce, percussioni;
Gil Dor - chitarra acustica;
Vincenzo Di Donna - violino; Luigi De Maio - violino;
Gerardo Morrone - viola; Antonio Di Francia - violoncello
La world music di Noa (classe 1969, nome completo Achinoam Nini) è intrisa di suggestioni mediorientali, jazz, rock, in un abbraccio ecumenico degli stili che travalica le barriere culturali e religiose. Non per nulla la cantante israeliana è impegnata da anni a far sì che la sua musica sia anche strumento di riavvicinamento fra popoli in conflitto, con particolare riguardo alla questione mediorientale. E non a caso Roberto Benigni ha pensato a Noa per interpretare Beautiful That Way, la canzone principale della colonna sonora del suo film La vita è bella, scritta da Nicola Piovani.
Ma nell’intreccio di cultura israeliana e musiche occidentali, che c’azzecca una Tammurriata nera o una Torna a Surriento? Al di là dei legami mediterranei con la sua terra d’origine, l’affondo di Noa nella canzone popolare napoletana è tutt’altro che imprevisto. Da oltre vent’anni beniamina del pubblico italiano, Noa ha spesso concluso i suoi concerti con un bis del repertorio partenopeo, mentre la collaborazione col napoletano Solis String Quartet, risalente al 2002, aveva già dato vita a un programma di arrangiamenti caratteristici. L’album Napoli-Tel Aviv (2005), con i testi napoletani tradotti in ebraico, costituisce poi un rilevante precedente a Noapolis, il progetto (pubblicato su disco nel 2011) col quale Noa affronta nuovamente questa cultura musicale a lei congeniale cantandone ora i testi in dialetto napoletano.
Fondamentale per la carriera di Noa è stato l’incontro con il chitarrista e compositore Gil Dor, che l’accompagna anche in questa nuova produzione. Esordirono come duo pubblicando due album in ebraico, uno con standard di jazz, pop e rock (Achinoam Nini Gil Dor Live, 1991), l’altro con testi di celebri poetesse israeliane (Achinoam Nini and Gil Dor, 1993). L’inarrestabile successo internazionale della cantante prese il via nel 1993 grazie all’interessamento di Pat Metheny, che co-produsse l’album Noa. Da quel momento Noa ha accumulato una serie di variegate esperienze, dal musical alla televisione, dalle esibizioni al cospetto dei più grandi capi di stato del mondo (compreso il Papa) alle collaborazioni prestigiose senza frontiere di stile: Sting, Stevie Wonder, Carlos Santana, George Benson, Zucchero, Pino Daniele, Rita Marcotulli, Massimo Ranieri, Miguel Bosè, Al Di Meola, oltre a numerosi artisti sia arabi che palestinesi.
Ma nell’intreccio di cultura israeliana e musiche occidentali, che c’azzecca una Tammurriata nera o una Torna a Surriento? Al di là dei legami mediterranei con la sua terra d’origine, l’affondo di Noa nella canzone popolare napoletana è tutt’altro che imprevisto. Da oltre vent’anni beniamina del pubblico italiano, Noa ha spesso concluso i suoi concerti con un bis del repertorio partenopeo, mentre la collaborazione col napoletano Solis String Quartet, risalente al 2002, aveva già dato vita a un programma di arrangiamenti caratteristici. L’album Napoli-Tel Aviv (2005), con i testi napoletani tradotti in ebraico, costituisce poi un rilevante precedente a Noapolis, il progetto (pubblicato su disco nel 2011) col quale Noa affronta nuovamente questa cultura musicale a lei congeniale cantandone ora i testi in dialetto napoletano.
Fondamentale per la carriera di Noa è stato l’incontro con il chitarrista e compositore Gil Dor, che l’accompagna anche in questa nuova produzione. Esordirono come duo pubblicando due album in ebraico, uno con standard di jazz, pop e rock (Achinoam Nini Gil Dor Live, 1991), l’altro con testi di celebri poetesse israeliane (Achinoam Nini and Gil Dor, 1993). L’inarrestabile successo internazionale della cantante prese il via nel 1993 grazie all’interessamento di Pat Metheny, che co-produsse l’album Noa. Da quel momento Noa ha accumulato una serie di variegate esperienze, dal musical alla televisione, dalle esibizioni al cospetto dei più grandi capi di stato del mondo (compreso il Papa) alle collaborazioni prestigiose senza frontiere di stile: Sting, Stevie Wonder, Carlos Santana, George Benson, Zucchero, Pino Daniele, Rita Marcotulli, Massimo Ranieri, Miguel Bosè, Al Di Meola, oltre a numerosi artisti sia arabi che palestinesi.
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