Stasera (alle 23) la si potrà ascoltare su RAI 1 nel corso della premiazione del Premio Mogol. Registrata ad Aosta il 14 giugno, l’esibizione andrà, quindi, in onda giusto il giorno del suo compleanno (è nata il 23 giugno 1969). Con alle spalle il suggestivo scenario notturno del Teatro Romano, Achinoam Nini, in arte Noa, interpreterà “I te vurria ‘vasà” , una delle celebri canzoni napoletane che da qualche tempo sono diventate la sua passione, al punto che ha dedicato loro “Noapolis“, il suo ultimo cd. «In questa musica- ha spiegato- c’è qualcosa di universale che accomuna i napoletani agli ebrei: entrambi sono, infatti, emigrati per cercare un futuro migliore in America, continuando, però, a sognare la patria al di qua dell’oceano.»
Nata a Tel Aviv da una famiglia di ebrei yemeniti costretti a fuggire dal loro paese dopo la proclamazione dello stato d’Israele, a due anni Noa si trasferì con la famiglia a New York. «Inevitabilmente- ha ricordato- imparai ad amare le sonorità di un certo rock degli anni Settanta, del jazz e dell’etno-folk di Paul Simon. Non si può, però, fuggire dalle proprie radici, per cui a 17 anni sono tornata in Israele. Nella mia musica sono, quindi, confluite anche melodie yemenite, ritmi arabi e, naturalmente, la tradizione ebraica. Il risultato è una musica universale, anche perché la mia storia personale mi ha portato ad abbattere ogni barriera. Ecco perché non sopporto le etichette. Non capisco, per esempio, perché, solo per il fatto di essere nata in Israele, qualcuno definisca la mia musica “ebraica”. Quando mai quella di Sting è stata definita musica “cristiana”?».
Non ti sembra, però- abbiamo chiesto- che, così come a
(source of this info and pics: https://gaetanolopresti.wordpress.com/tag/noa/)
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