LA ROAD MAP PASSA DA AREZZO
a cura di Arezzoweb
Premio per la pace
E così il dialogo che stentatamente ma fortunatamente si è avviato nella disastrarta terra di Palestina trova ad Arezzo wave un momento di incontro significativo nell'abbraccio tra Noa israeliana e Nabil Salameh palestinese.
Tutteddue nel mondo della musica tutteddue di fama internazionale tutteddue che conoscendosi, per loro stessa dichiarazione, sono riusciti ad abbattere pregiudizi ed incomprensioni che purtroppo ancora nella loro terra sembrano persistere.
Oggi però ad Arezzo questo timido ma splendido abbraccio da poco è avvenuto, con la sottolineatura di Camillo Brezzi assessore alla cultura e allo sport che con un ricordo in argento ha sottolineato l'avvenimento.
Quello che più piace, è per stasera quando probabilmente i due assieme vorranno unire voce, cuori e speranze.
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Pemio per la pace a Noa e Nabil
Dopo tutti questi anni, chi conosce un po' il festival sa che, oltre a proporre la più grande quantità di musica gratuita in Italia, è il punto di riferimento di una filosofia di vita all'insegna della convivenza pacifica, della tolleranza e dei valori di una società democratica e aperta al dialogo. Certo, Arezzo Wave non è un soggetto politico, ma di sicuro un potente "motore" sociale e un importante spazio di confronto.
Sembra quasi scontato, a questo punto parlare di PACE ad Arezzo e, in un certo
senso, non se ne è parlato, si è fatta. Ed è stata premiata. In un momento in cui le speranze di pacificazione tra due popoli sono costantemente minate, la musica è riuscita a congiungere due mondi, civilmente diversi e umanamente uguali, sul palco del Main Stage. Noa, artista israeliana e Nabil Salameh
artista palestinese militante nei Radiodervish, si sono esibiti con le rispettive formazioni e poi, durante il concerto di Noa hanno intonato insieme Imagine di John Lennon. Tutti quelli che in questo momento staranno sogghignando per quella che vedono come un'ovvietà retorica, sicuramente non erano prsenti ieri sera allo stadio comunale di Arezzo.
Il Main Stage, ieri sera, è stata proprio il crocevia ideale di suoni, musiche e
culture diverse, a dimostrazione della sempre grande attenzione che chi organizza il festival ha nei confronti delle frontiere (nel senso della loro assenza, ovviamente). E' stato quindi il turno di Ali Slimani dall'Algeria in grado di miscelare tradizione ed innovazione elettronica in un mix di dub, hip hop e rai. Mercan Dede, musicista turco ha indotto il pubblico di nella trance tipica che deriva dalle performance di musica sufi, fondendola con la più moderna ambient. La seconda pa one italo/palestinese che, con un set acustico hanno incantato grazie anche alla splendida e suggestiva voce di Nabil. In chiusura, l'israeliana Noa e il suo repertorio di pop raffinato di alto livello, spaziando dal suo repertorio ad Alan Parsons e Rita Marcotulli.
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DUE VOCI PER LA PACE
a cura di Federico D'Ascol
La Nazione 03/07/03
"Imagine all the people living life in peace".Sono le parole immortali di John Lennon nella sua canzone-manifesto:immagina che tutti vivano in pace.Parole che stasera scalderanno le ugole dell'israeliana Noa e del palestinese Nabil, cantante dei Radiodervish. Fisicamente sul palco principale di Arezzo Wave, con la testa alla loro terra insanguinata dalla guerra civile che divide i loro popoli.La via del rock per la pace in Medio Oriente tocca anche il festival aretino, dunque.E lo fa con "Imagine", quello che viene considerato il "vangelo ateo" dell'ex Beatle. Il duetto di Noa e Nabil chiuderà la terza serata di Arezzo Wave:i due hanno iniziato la loro collaborazione artistica già tre anni fa. La scintilla per conoscersi e incrociare i destini canori scocca sempre in Italia, al Melpignano Festival.La cittadina pugliese, in occasione delle trattative a Camp David nel 2000, invitò i due artisti e gli riservò la cittadinanza onoraria.Da allora l'elegante voce israeliana e il leader dei Radiodervish, trapiantato a Bari, non hanno mai smesso di sperimentare insieme e di incrociarsi in tanti eventi in giro per l'Italia, con una puntata anche ad Atene.Noa,tra l'altro, ha cantato insieme a Nabil nel monastero di santa Chiara a Napoli l'ultimo singolo dei Radiodervish:"Centro del mundo". Un'amicizia vera, nata per dimostrare che il dialogo, almeno in musica, non ha confini.Nemmeno tra chi appartiene a due popoli che non riescono a convivere.
La storia artistica e umana di Noa e Nabil Salameh ha diversi punti in comune. Tutti e due sono nati lontano dalla loro terra d'origine a cui però sono legati da un rapporto viscerale. Noa è cresciuta con i suoi genitori nel Bronx, a New York.Ma la nostalgia della sua terra l'ha riportata in Israele a soli diciassette anni. Da allora ha iniziato a cantare e una rapida ascesa l'ha portata ai vertici della musica internazionale.Le sonorità rock che si accavallano ad atmosfere mediorientali hanno affascinato anche il Papa che l'ha applaudita in piazza San Pietro. Lei ebrea, nel luogo simbolo del cattolicesimo. Anche Nabil, figlio di profughi palestinesi in Libano, ha vissuto da lontano i conflitti del suo popolo. Vent'anni fa è arrivato a Bari: ha frequentato l'università e poi si è tuffato nella musica dei Radiodervish, un mix al confine tra atmosfere arabe e tradizione italiana.
Stasera Noa e Nabil gettano il loro seme di fratellanza da Arezzo Wave.Cantando perchè un mondo di pace non rimanga solo da immaginare.
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