1 March 2006

About Noa's performance at Sanremo Festival (Italy)

Israeli singer Noa, left, and pianist Carlo Fava pose for photographers prior to a press conference, in San Remo, Italy, Tuesday, Feb. AP FOTO - LucaBruno 28 feb 15:17
Sanremo 2006: eliminati Anna Oxa, Gianluca Grignani e Mario Venuti di Francesco Silvestri/ 01/03/2006 by korazym
Dopo le dure critiche e il calo degli ascolti, Panariello & C. danno un taglio diverso alla seconda serata del Festival di Sanremo. Meno spazio a Victoria Cabello e più unità tra il trio. Serata segnata dalle prime eliminazioni e da Francesco Totti.
Prime vittime del Festival. E sono vittime illustri: Anna Oxa, Gianluca Grignani e Mario Venuti, in gara tra i gruppi con gli Arancia Sonora. Solo questi ultimi si sono presentati sul palco dell’Ariston dopo l’annuncio dell’eliminazione. Anna Oxa e Grignani non si sono nemmeno fatti vedere nella stanzetta stile reality show dove si attende il verdetto, forse perché già informati precedentemente dell’esclusione.
Una bella serata di spettacolo e di musica che ha visto alcuni aggiustamenti rispetto a lunedì sera, dopo le critiche piovute da tutte le parti. Prima di tutto il “ritorno” alla conduzione di Giorgio Panariello che era stato accusato di aver lasciato troppe cose in mano alla frizzanteVictoria Cabello. La giovane veejay ha visto i suoi spazi sensibilmente tagliati rispetto alla prima sera
sanremese. Nonostante questo l’intesa tra i tre del Festival, Panariello-Cabello-Blasi è sembrata migliorare a tutto vantaggio del ritmo e della piacevolezza dello show.
Anche l’inizio della seconda serata è stato segnato dall’annunciato monologo di Panariello incentrato sulla questione bollente della par condicio: “Un Festival dei fiori in par condicio è un inferno, perché quasi a ogni fiore corrisponde un nome di partito - ha detto il comico -immaginate una vita in par condicio: non potrebbero esistere neanche i cartelli che indicano se andare a destra o a sinistra”.
La serata è stata movimentata dal più volte annunciato arrivo in riviera di Francesco Totti. La bellissima moglie, Ilary Blasi, era completamente all’insaputa del suo arrivo e quando dal palco l’ha visto seduto in platea non ha saputo controllare l'emozione. Scontato un lungo bacio in diretta e momenti insieme per la coppia più chiacchierata del Festival 2006.
Emozioni ce le ha regalate anche il super ospite della serata, Riccardo Cocciante, che ha ricevuto il premio “Città di Sanremo” alla carriera, regalando al pubblico due delle canzoni che lo hanno reso famoso nel mondo ''Bella senz'anima'' e ''Margherita''. Standing ovation per lui.
La seconda serata ha avuto anche due ospiti stranieri in questo momento al top tra i giovanissimi: Jesse
McCartney e Hilary Duff, entrambi diciottenni ed entrambi passati dal successo come attori in due diverse serie televisive americane alla scalata delle classifiche musicali di mezzo mondo. Peccato che i ragazzini più piccoli che li seguono non hanno potuto vederli visto l’orario proibitivo delle loro esibizioni sul palco dell’Ariston.
Per il resto è stata tutta gara con le esibizioni di metà dei big – tre per categoria – e metà dei giovani. La prima donna eliminata è stata Anna Oxa –già ultima ieri - che con la sua interpretazione scenografica, poco sanremese, non ha saputo trovare il favore del pubblico e dei giurati. Ma dopo i misteri e le tensioni dei giorni scorsi, Anna ha lasciato spazio alle lacrime dopo la sua esibizione, con il brano ''Processo a me stessa'' eseguito come da accordi con la direzione artistica in una versione più breve rispetto a ieri.
L’unico sorpasso della serata è stato quello degli Sugarfree – ultimi ieri tra i gruppi – ai danni di Mario Venuti & Arancia Sonora che hanno dovuto abbandonare la competizione nonostante il loro brano sia uno dei favoriti tra i critici musicali presenti a Sanremo. L’altro eliminato è Gianluca Grignani, già ultimo ieri nella categoria uomini, che, nonostante fosse stato il primo ad aver accettato l’invito al Festival di Panariello, forse non ha saputo regalare un pezzo e un’interpretazione alla sua altezza.
Nella seconda serata, a differenza della prima, i cantanti hanno potuto dire due parole al termine della loro esibizione. Ron, tra l'altro tra i favoriti alla vittoria finale, ha portato all'Ariston la testimonianza di un impegno importante: ''L'uomo delle stelle'', il suo brano, è stato scritto per raccogliere fondi a favore della ricerca contro le sclerosi laterale amiotrofica.
La serata ha visto anche l’inizio e già i primi eliminati della gara dei giovani che, vittime dei meccanismi dell'ascolto televisivo, hanno cominciato le loro esibizioni a tarda sera. E alcuni sono stati eliminati pochi minuti dopo la loro esibizione. Stiamo parlando di Antonello, Virginio e i Deasonika che hanno potuto godere la ribalta del Festival solamente per pochi, ma preziosi istanti… Niente di grave certo, anche perché la stessa sorte è capitata l'anno scorso ai Negramaro, maltrattati dalle giurie prima di diventare protagonisti di un'annata trionfale, e che verrà riconosciuta con un premio che sarà loro consegnato sabato. Passano il turno Simone Cristicchi, già famoso grazie alla hit ''Vorrei essere Biagio Antonacci'', Helena Hellwig, con una voce rara e la produzione di Mango, e Monia Russo, proveniente dall’Accademia di Sanremo e in gara con un classico brano sanremese.
Questa sera non ci sarà il Festival causa partita della Nazionale Italiana di Calcio. La gara riprende giovedì, quando l’altra metà di big e di giovani tornerà a sfidarsi per tentare di evitare l’eliminazione. Tra le donne è già sicuro il passaggio di Dolcenera, sarà invece ‘battaglia all’ultimo voto tra Ivana Spagna e Simona Bencini. Purtroppo quasi certa l’eliminazione, tra gli uomini, del bravo Luca Dirsio, giunto quinto lunedì che dovrà vedersela con i primi due classificati Zarrillo e Britti. Per Dirisio nessun problema visto che la sua canzone è già una delle più trasmesse per radio. Il discutibile meccanismo del Festival ha fatto sì che giovedì si sfideranno i primi tre classificati tra i gruppi di lunedì, dopo che ieri sera si sono sfidati gli ultimi tre. Paradossalmente verrà eliminato un gruppo – rischiano Noa e Carlo Fava – che lunedì aveva ottenuto più voti dei due gruppi che ieri sera hanno passato il turno. Anche se è scontato dirlo, anche questo è Sanremo.


Israeli singer Noa poses for photographers prior to a press conference, in San Remo, Italy, Tuesday, Feb.LucaBruno AP FOTO - 28 feb 15:17

Nella gara d'eleganza vince il Made in Italy. È quasi par condicio tra le molte griffe dell'alta moda che vestono gli artisti Par condicio modaiola tra i conduttori, ma anche tra gli artisti in gara a Sanremo, che hanno distribuito in modo equanime le loro preferenze in fatto di look, privilegiando comunque, quasi sempre, lo stile Made in Italy.
Dei tre conduttori già si sa: rassicurante total look Armani per Giorgio Panariello, la grande classe di Valentino, con qualche imprevisto, per Ilary Blasi, lo stile radical-chic di Miu Miu per la disturbatrice Victoria Cabello. Ieri sera, poi, anche Versace ha fatto la parte del leone, firmando le mises delle quattro top model che fanno da cornice alla rassegna canora: Marta Cecchetto, Francesca Lancini, Claudia Cedro e Vanessa Hessler che hanno indossato capi Versace Atelier, in chiffon
ricamati con paillettes, cristalli e jais, dai colori tutti diversi.
«La Maison Versace è stata presente in numerose edizioni ed è una partecipazione - dice Donatella Versace - cui abbiamo sempre tenuto molto. Essere a Sanremo è come far parte di un'istituzione». Anche Simona Bencini ha scelto Versace per la sua partecipazione da solista al Festival: il suo guardaroba è stato studiato giocando con i contrasti del bianco e del
nero, e scegliendo la collezione Monogram e la linea di borse Couture.
La stilista Anna Molinari, invece, veste sia Noa sia Helena Hellwig, figlia della stilista 'etno-chic' Giuliana Cella, in gara per la categoria Giovani. Per la poco più che ventenne rampolla della moda, abiti della linea Blugirl, per l'interprete israeliana, la linea più adulta, Blumarine. From www.corriere.com

Sanremo: Molinari veste Noa-Hellwig.
Blumarine per israeliana, Bluegirl per debuttante 'Giovani'
(ANSA) - MILANO, 1 MAR - La stilista Anna Molinari ha creato per Noa e Helena Hellwig degli abiti esclusivi per le loro apparizioni sanremesi. Helena Hellwig, figlia della stilista etno-chic Giuliana Cella, in gara per la categoria Giovani, indossera' abiti della linea Blugirl. Noa, la celebre cantante israeliana, ha scelto la linea Blumarine.
«E ora canto in napoletano» La cantante israeliana, che indosserà sul palco dell'Ariston un prezioso abito Bluemarine, è entusiasta della collaborazione con Carlo Fava. E racconta perché si è innamorata di Roberto Murolo 2/3/2006 di Giovanni Pianetta


Arriva nella redazione sanremese di «Sorrisi» per un photosession e decide di indossare, per il servizio, un bellissimo abito rosa di Bluemarine che metterà anche sul palco dell’Ariston. È l’occasione per scambiare due chiacchiere con questa grande artista internazionale che ha deciso addirittura di mettersi in gara (dai tempi di Renis il regolamento è stato cambiato per permettere ad artisti stranieri, purché cantino in italiano, di poter partecipare in concorso). Noa ha accettato di scendere al fianco di Carlo Fava e dei Solis dopo aver sentito la sua «Un discorso in generale» di cui lei si è subito innamorata. Tutti sono rimasti ammirati, non solo dalla bellissima interpretazione dei due che realizzano una perfetta fusione delle due voci (e del resto la voce di Noa non ha bisogno di complimenti...), ma anche dalla perfetta dizione italiana dell’artista israeliana. Si parla di una prosieguo della collaborazione tra i due: è vero Noa? «Sì, ma non posso dire troppo. Intanto, ho già tradotto in inglese un paio di canzoni di Carlo, tra cui "Il mio nome" e proprio "Un discorso in generale". Trovo che il modo di comporre musica di Carlo sia magnifico. Ci siamo conosciuti un anno fa a Torino. Mi avevano già fatto sentire dei suoi pezzi che mi erano subito piaciuti, così ci siamo dati quell’appuntamento: l’occasione fu l’evento per il lancio in città delle Olimpiadi invernali, dove io ero stata invitata a cantare. Sono tornata in Israele con i suoi Cd e mi sono resa conto che la sua musica è così straordinaria, così sensibile, così profonda che mi emozionava nell’anima. Con i Solis, invece, c’erano già alle spalle due anni di collaborazione in giro per il mondo. Inoltre ho scritto anche dei versi su musiche composte da loro. Ho persino imparato a cantare in napoletano, visto che le loro radici sono lì. A dire la verità, già da anni cantavo due classici come “Torna a Surriento” e “Santa Lucia luntana” e le intonavo sempre alla fine dei miei concerti in Italia. Poi i Solis, in occasione di un evento speciale a Caserta, mi hanno detto: “Ma perchè non canti tutto in napoletano?”. E io mi son detta “Perché no? Ok, proviamo”. Mi son fatta mandare dai Solis testi, spartiti, album della canzone napoletana, specie di quella antica, villanelle del ‘600/700, e così mi sono accorta della bellezza assoluta della canzone napoletana. Ho cominciato a studiare. Certo, è stato difficile, ma non impossibile. Ho ascoltato un sacco gli album di Roberto Murolo perché la sua dizione è così chiara, così limpida, così elegante. Avevo avuto anche l’onore di conoscerlo prima della sua scomparsa. Molta musica napoletana mi ricorda il “ladino”, la vecchia musica tradizionale ispano-ebraica che ha subito l’influenza della melodia araba, come del resto la musica napoletana: in tutta l’area del Mediterraneo ci sono dei forti legami musicali. Ho persino pensato che ci sia qualcosa di mistico, come se io avessi vissuto una precedente vita napoletana perché, appena ho ascoltato quella musica, ho subito sentito che ci “entravo” alla perfezione. Devo anche ringraziare i Solis perchè hanno speso tempo a correggermi, aiutando a migliorarmi ogni volta. Ormai canto le villanelle non solo nei miei concerti in Israele, ma un po’ in tutto il mondo. E adesso ho un progetto per tradurre in ebraico molte di queste canzoni. Ho già iniziato con “Era de maggio”: mi ha aiutato il mio arrangiatore Gil Dor che è bravissimo nel tradurre dall’inglese all’ebraico: l’ho cantata anche a Napoli, metà in inglese e metà in ebraico, e la gente è impazzita! Finora l’ho solo cantata ai concerti e non l’ho ancora incisa. Adesso mi sono decisa: quest’anno inciderò un album di sole canzoni napoletane. Così completo i miei tre progetti: adesso sto uscendo con un Dvd live che contiene anche il brano del Festival, poi inciderò un nuovo album di inediti e quello napoletano. Ne avrò da lavorare dopo il Festival....».
E in Italia, Noa, quando la rivedremo? «Ma presto: il 25 e 26 marzo terrò con i Solis il concerto "A Sud luna nova" al Teatro Gesualdo di Avellino e sarà un récital in gran parte di canzon i napoletane. Poi tornerò a giugno dove, sempre con i Solis, terremo il concerto per la riapertura del Teatro Flavio, l’anfiteatro romano di Pozzuoli chiuso per i restauri. E spero di fare altre date durante l’estate: l’Italia è così bella...».
(foto Rino Petrosino)

03 mar 01:09 Sanremo: nei 'gruppi' fuori Noa con Carlo Fava
SANREMO - Nuove eliminazioni eccellenti al Festival della Canzone italiana. A sorpresa nella categoria 'gruppi' la giuria demoscopica ha eliminato Noa con Carlo Fava e Solis String Quartet. Passano alle semifinali della quarta serata i Nomadi e gli Zero Assoluto. (Agr)


«Gaber, Tenco e Verdi, ecco i miei riferimenti». Parola di Carlo Fava
Il cantautore milanese, in gara nela categoria Gruppi con Noa e i Solis
String Quartet, racconta la sua grande emozione nel salire sul palco
dell'Ariston

2/3/2006
diGiovanni Pianetta
Per il grande pubblico è stata una scoperta. Ma per il pubblico che ama la
canzone d’autore e ha un palato raffinato il nome di Carlo Fava era già
una certezza. Cantautore milanese, Carlo non è nuovo alle scene del
Festival: «C’ero già stato nel 1993, quando si facevano le preselezioni
per entrare nel cast del Giovani: arrivai penultimo...». Beh, quest’anno
va decisamente meglio e il brano che canta con Noa, accompagnati dai Solis
String Quartet, gode dei favori della Critica per la sua raffinata
eleganza e poeticità.
«La mia prima formazione è jazz. Da musicista, nasco come pianista: sono
arrivato sino al 5° anno al Conservatorio di Novara; ho suonato per tanti
anni con i jazzisti, perché amo il jazz, ma adesso faccio parte del filone
della canzone d’autore. Sono Gaber e Tenco i miei due grandi punti di
riferimento, però i miei interessi musicali sono a 360 gradi, ad esempio
Verdi è una mia grande passione, e sono sempre affascinato dalle grandi
voci, in primis Frank Sinatra ed Ella Fitzgerald. È stato all’inizio del
2000, con l’album e lo spettacolo collegato "Personaggi criminali", che ho
deciso di virare verso la forma del teatro-canzone. Gaber venne a vedermi
e fu lui a incoraggiarmi su questa strada: da allora, ogni tanto ci si
sentiva finché lui...».
Carlo, nel 1994, era uscito con il primo dei suoi tre album («Ritmo
vivente muscolare della vita») e ora riediterà «L’uomo flessibile» (uscito
nel 2004) con, oltre al brano sanremese, una novità: «Ho inciso una
canzone di Francesco Guccini, “Certo non sai”, tratta dal suo ultimo album
“Ritratti”. Perché faccio una sua cover? Perché quando l’ho sentita sono
rimasto folgorato: mi sono subito messo al piano e ne ho fatto una sorte
di versione da camera; l’ho fatta sentire a Francesco e la mia versione
intimista gli è molto piaciuta».
E l’invito al Festival? «Ero stato già contattato a fine estate, ma la mia
collaborazione con Noa esisteva da prima. C’eravamo conosciuti a Torino
più di un anno fa e lì è iniziata anche un’amicizia profonda e abbiamo
iniziato a scrivere insieme delle cose che però devono ancora uscire.
Intanto avevo composto la musica di “Un discorso in generale” e Gianluigi
Martinelli aveva scritto i versi. La mia manager Adele Di Palma, senza
dirmi nulla, ha mandato il demo in Israele a Noa attraverso i Solis che
andavano là per lavorare con lei. Noa si è fatta viva immediatamente e mi
ha detto: “Voglio fare subito questo brano con te”. Nel settembre abbiamo
registrato la canzone a Milano e nel frattempo è giunto l’invito al
Festival».
Gianmarco Mazzi ha dichiarato che convincere Noa a partecipare alla gara è
stata la cosa più difficile che abbia dovuto affrontare per il cast di
questa edizione... «L’avevo avvisata io dell’opportunità e del resto lei
conosceva già il Festival, essendoci stata due volte come ospite
internazionale. Alla fine lei mi ha detto “Sì, voglio partecipare perché
ho riflettuto e voglio che più gente possibile ascolti la tua canzone”.
Beh, inutile dire che per me, invece, era una grande occasione per farmi
conoscere di più». Panico da debutto all’Ariston? «Sono un emotivo e un
timido: 30 secondi prima ero nel panico. Ma sapevo e so di essere in
ottima compagnia: con Noa e i Solis, dei virtuosi degli archi -a
proposito, un’idea di Noa quella di portarli- e l’ottimo arrangiamento di
Beppe Quirici, sono in una botte di ferro. Ho voluto l’intervento
dell’orchestra al minimo, perché il brano è stato concepito per piano,
archi e voce, però quello resta comunque un intervento fondamentale».
Progetti, Carlo? «Riprenderò il mio tour dell’“Uomo flessibile” che da
aprile porterò nei teatri. E per l’estate ho già in programma 5/6 eventi
speciali insieme a Noa».



Sanremo 2006: eliminati Spagna, Luca Dirisio, Noa e Fava di Francesco Silvestri/ 03/03/2006
Terza serata molto più frizzante e divertente grazie a grandi ospiti come Leonardo Pieraccioni, Carlo Verdone, John Cena. Standig ovation per le medaglie d'oro delle Olimpiadi di Torino. Nuovi eliminati eccellenti. Finale con Shakira.
La terza serata segna la rinascita del Festival. Era stato annunciato ed effettivamente la pausa di mercoledì ha prodotto i suoi effetti. Si vede che Panariello e gli autori si sono seduti attorno ad un tavolo e hanno cercato di capire cosa non è andato nelle prime due serate. E’ indubbio che la nuova aria avvertita nella terza serata è attribuibile soprattutto ai grandi ospiti che si sono succeduti sul palco del Teatro Ariston.
Carlo Verdone, Leonardo Pieraccioni e John Cena, campione del mondo di wrestling e idolo incontrastato dei bambini, si sono rivelati un cast di tutto rispetto. Un taglientissimo Leonardo Pieraccioni ha avuto l’onore di aprire la serata sfruttando al meglio la gag, lanciata dai telegiornali, secondo la quale Panariello aveva rinunciato alla conduzione a causa delle troppe polemiche. “Ho portato una piantina perché qui più che il Festival dei fiori di Sanremo mi sembra il festival del marmo di Carrara”. “Voi non sapete - dice Pieraccioni rivolgendosi al pubblico - ma Giorgio Panariello si è ritirato per le troppe polemiche: su ospiti stranieri che prendono troppi soldi. Ad esempio John Travolta che, siccome siamo a Sanremo, lo hanno pagato in fish”. “Uno scandalo - continua - hanno eliminato la canzone che mi piaceva di più, quella di Anna Oxa. Quando la sentivamo a casa, io, la mamma e il babbo facevamo il trenino. Ho scaricato la canzone della Oxa come suoneria e ora la mando a tutti gli amici”. Pieraccioni se la prende poi con la scenografia: “chi non vorrebbe nel giardino di casa questo... io e la mamma siamo stati tre giorni e tre notti a capire che fosse. Dante Ferretti - domanda allo scenografo, premio oscar - ma che hai fumato in America?''.

Giorgio Panariello ha fatto il suo ingresso sul palco dell'Ariston nei panni di Cateno, un personaggio già presente nel suo ultimo film: barbuto e imbranato, timido e balbuziente. Il conduttore improvvisato Pieraccioni lo accoglie e comincia lo sketch tutto improntato all'improbabile corteggiamento a Ilary Blasi da parte di Cateno.

Uno dei momenti clou della serata è stato l’arrivo di John Cena, wrestler e in questo momento uno dei personaggi più amati dai bambini di tutto il mondo, un gigante che gioca a fare il duro ma che in realtà è un professionista che non fa una mossa che non sia studiata. Dopo avere improvvisato una sfida “a parole” con un finto Pippo Baudo impersonato da Panariello, Cena ha rivolto un appello ai bambini perché non imitino a casa le performance dei loro idoli sul ring.

Molto divertente l’ingresso di Carlo Verdone, travestito da Assunta de' Senis, vecchia gloria della canzone italiana, una sorta di cariatide sommersa dagli acciacchi che ha vissuto da sfortunata protagonista gli anni di Nunzio Filogamo, Nilla Pizzi e Natalino Otto.

Grande emozione per la meritata standing ovation del pubblico in sala alle medaglie d’oro delle Olimpiadi di Torino 2006: Armin Zoeggeler, primo nello slittino; Pietro Piller Cottrer, Fulvio Valbusa, Cristian Zorzi e Giorgio Di Centa, nella staffetta 10 x4 di fondo, con Di Centa ha poi vinto anche l'oro nella 50 km di fondo; Ippolito Sanfratello, Matteo Anesi, Stefano Dongrandi e Enrico Fabris, oro nella staffetta di pattinaggio, con Fabris che una seconda medaglia d'oro l'ha vinta anche nel singolo, e in più pure la conquista di un bronzo. Fabris e Anesi, con la chitarra, hanno intonato la canzone “Bella” di Jovanotti dedicandola alla bellissima Ilary Blasi. Ad accompagnarli sul palcoscenico c’erano anche il presidente del Coni, Gianni Petrucci, e il capo delegazione italiano ai Giochi invernali, Raffaele Pagnozzi.

La serata è stata anche questa volta ricca di eliminazioni più o meno eccellenti. Come al solito alcuni dei giovani non hanno quasi il tempo di cantare che sono stati subito eliminati: è il caso degli Ameba4, di Andrea Ori e di Ivan Segreto. Passano invece alla semifinale di questa sera L’Aura, la superfavorita tra i giovani, Riccardo Maffoni e Tiziano Orecchio, proveniente dall’Accademia di Sanremo.


Tra i gruppi lasciano la gara Noa, Carlo Fava & Soling String Quartet. Passano invece i favoritissimi Nomadi e gli Zero Assoluto. Simona Bencini riesce a superare Ivana Spagna e passa il turno insieme a Dolcenera. Spagna è l’unica degli eliminati a presentarsi sul palco per salutare il pubblico. Tra gli uomini passano Michele Zarrillo e Alex Britti, mentre già prevista l’eliminazione di Luca Dirisio, il cui brano è comunque già molto trasmesso dalle radio.

La quarta serata del Festival vedrà i superstiti della gara cimentarsi in duetti con vari artisti e sono previste nuove eliminazioni perché nella finalissima di sabato si contenderanno la vittoria solamente due artisti per ogni categoria

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